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Viviamo in un’epoca dominata dalle immagini digitali, dove tutto è immediato, veloce e riproducibile all’infinito. Eppure, proprio in questo contesto, la stampa artigianale sta vivendo una rinascita, diventando un simbolo di autenticità, artigianalità e valore artistico e un importante gesto di resistenza. Tecniche come il linocut, la xilografia e l’incisione a secco non sono solo metodi di stampa: sono processi che raccontano una storia e danno vita a opere uniche.

Dalla grafica digitale alla stampa artigianale: un bisogno di concretezza

Lavorando da anni nel mondo della grafica digitale, so bene quanto la tecnologia abbia semplificato e velocizzato il processo creativo. Con un computer e una tavoletta grafica, posso modificare un’immagine infinite volte, cambiare colori con un clic, annullare un errore in pochi secondi. Ma proprio questa flessibilità, a lungo andare, può diventare un limite: la perfezione dello schermo spesso mi fa sentire distante dal processo creativo vero e proprio, quello fatto di mani sporche di inchiostro e di segni che non si possono cancellare con un comando. La stampa artigianale è stata per me un ritorno alla materia. Incidere un pezzo di linoleum o una matrice di legno significa accettare che ogni segno è definitivo, che l’errore fa parte del processo e che il risultato finale avrà sempre qualcosa di unico e irripetibile. È un’esperienza che mi ha riportato al piacere di creare con le mani, senza filtri digitali, riscoprendo il valore del tempo e della manualità.

Un processo lento e consapevole

A differenza della produzione industriale e della stampa digitale, le tecniche tradizionali richiedono tempo e cura. Ogni fase è un gesto preciso: dall’incisione della matrice alla stesura dell’inchiostro, fino alla pressione sulla carta. Questo processo manuale conferisce all’opera una profondità e una matericità impossibili da ottenere con la stampa digitale.La lentezza della stampa artigianale diventa così una forma di resistenza alla frenesia del consumo contemporaneo. È un ritorno alla consapevolezza del fare, un valore che si riflette nel risultato finale: ogni stampa è diversa, ogni segno porta con sé l’impronta dell’artista e del momento in cui è stata realizzata. Quando passo ore davanti al computer a progettare un’illustrazione, sento spesso il bisogno di staccare e tornare a qualcosa di più concreto. La stampa linocut mi offre proprio questo: un processo che non posso accelerare, che mi obbliga a stare nel momento presente e a costruire l’immagine pezzo dopo pezzo.

Gesto di resistenza e unicità dell’imperfezione come valore

Nella stampa tradizionale non esistono due esemplari perfettamente identici. Le leggere variazioni di inchiostrazione, le piccole imperfezioni della matrice, le tracce della pressione rendono ogni stampa unica. Questo valore dell’unicità contrasta con la riproducibilità perfetta dell’immagine digitale e restituisce all’opera una dimensione più umana e autentica. Quando lavoro su un progetto digitale, so che il file finale sarà identico ovunque venga visualizzato: su uno schermo, su una stampa, su un post di Instagram. Con la stampa artigianale, invece, ogni copia porta con sé una storia diversa. Alcune stampe risultano più sature, altre hanno leggere irregolarità che le rendono ancora più affascinanti. È un’imperfezione che diventa valore, un elemento che rende ogni opera irripetibile. L’imperfezione si mette così in netto contrasto con la produzione di massa come gesto rivoluzionario.

Un legame con la materia e la storia

Le tecniche di stampa tradizionale hanno una lunga storia che affonda le radici nei primi esperimenti di riproduzione dell’immagine. Dalla xilografia giapponese alle incisioni di Dürer, fino alle sperimentazioni moderne, ogni stampa si lega a una tradizione artistica che continua a evolversi. In un’epoca in cui il digitale tende a smaterializzare le immagini, la stampa artigianale ci riporta al valore della materia: il contatto con la carta, l’odore dell’inchiostro, il suono della pressione del torchio sono esperienze sensoriali che arricchiscono il processo creativo. Una delle cose che mi affascina di più è proprio questo rapporto fisico con il materiale. Mentre nella grafica digitale il tratto rimane sempre “distante” dallo schermo, nella stampa tradizionale ogni gesto lascia un segno tangibile. È un modo per riconnettersi con la dimensione più concreta dell’arte, quella fatta di strumenti reali e di mani che si sporcano.

Collezionare stampe artigianali: un investimento artistico

Negli ultimi anni, l’interesse per le stampe d’arte è cresciuto anche tra i collezionisti e gli amanti del design. Acquistare una stampa tradizionale significa possedere un’opera d’arte accessibile, ma con un valore che va oltre il semplice oggetto: è il frutto di una ricerca artistica, di un gesto manuale e di una passione tramandata nel tempo.

In conclusione, la stampa tradizionale non è solo un modo per creare immagini, ma un’esperienza artistica che valorizza il tempo, il gesto e la materia. Per chi, come me, lavora nella grafica digitale, riscoprire queste tecniche significa ritrovare il piacere della creazione manuale, dell’unicità e della relazione diretta con i materiali. In un mondo sempre più digitale, la stampa artigianale diventa un modo per riscoprire il valore dell’unicità, dell’autenticità e del lavoro artigianale. E forse è proprio questa la chiave del suo fascino senza tempo.